Il coaching aiuta l’individuo affinché possa affrontare sia il problema attuale sia quello successivo in maniera più integrata, con maggior autonomia, responsabilità e consapevolezza.
Tra le tante frasi e definizioni che rappresentano il significato dell’approccio di coaching questa è una delle mie preferite. In questo aforisma, Carl Rogers esprime come il coaching possa creare valore per la persona nel concreto, fornendo gli strumenti non solo per il momento presente ma anche per quello futuro.
Il coach, infatti, utilizza delle tecniche per attivare le risorse che il coachee ha già dentro di sé per far sì che possa raggiungere i propri obiettivi presenti e futuri. Questa disciplina, a differenza delle altre professioni d’aiuto, è molto orientata all’azione e al risultato e si concentra sulla definizione e il raggiungimento di obiettivi specifici.
L’agire è proprio dell’essere umano: Hannah Arendt (filosofa e storica) sostiene, infatti, che la condizione umana sia caratterizzata dalla vita activa. Nella vita activa troviamo la dimensione dell’azione e dell’agire legata al mondo delle libertà.
L’azione richiede che ci sia intenzionalità, capacità di auto controllo, capacità di afferrare opportunità impreviste, costanza e integrità. Spesso l’azione è legata a momenti altamente problematici capaci di avere conseguenza importanti sulla vita.
Senza azione, anche il più intelligente e profondo pensiero non porta al risultato.
Per questo nel coaching, oltre alla parte introspettiva e di analisi, è importante definire dei piani d’azione per poter mettere in gioco nel concreto quanto maturato con consapevolezza e responsabilità e apprendere a farlo in autonomia nel futuro.
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