Credo che ad avermi insegnato la resilienza sia stato mio padre.
Fin da bambina, ogni volta che mi scontravo con un insuccesso o che una situazione avversa mi investiva lui mi prendeva tra le sue braccia e guardandomi negli occhi mi diceva: "ricordati che sei una Guerra e i Guerra non mollano..." e io mi divertivo ad aggiungere, tra le lacrime, "...mai!".
Dentro me si riaccendeva un fuoco ogni volta: mi asciugavo le lacrime, stringevo i denti e guardavo già al traguardo successivo.
Anche oggi, quando mi trovo in difficoltà, ripenso a quelle parole e, sorridendo, trovo la forza di riorganizzare la mia vita.
Non ho mai saputo come si chiamasse questa capacità che mio papà chiamava "la grinta" fino a quando il termine resilienza non è iniziato ad andare di moda.
Rimasi subito colpita quando ne appresi il significato:
La resilienza è la capacità di ripararsi dopo un danno e di riuscire a riorganizzare positivamente la propria vita nonostante le situazioni difficili.
Il termine è preso in prestito dalla metallurgia: indica, infatti, la capacità di un metallo di resistere alle forze che gli vengono applicate.
In psicologia la resilienza definisce la capacità di riuscire ad affrontare gli eventi stressanti o traumatici e di riorganizzare in maniera positiva la propria vita dinnanzi alle difficoltà.
La letteratura scientifica dimostra che la resilienza è un fenomeno che si verifica ordinariamente nelle persone: in genere le persone sono resilienti, chi più e chi meno.
Le persone con un alto livello di resilienza presentano dei tratti in comune:
sono ottimisti e leggono gli eventi negativi come circoscritti e momentanei;
posseggono un elevato locus of control interno e si sentono responsabili delle azioni che compiono;
sono fortemente motivate a raggiungere i propri obiettivi;
vivono i cambiamenti come una sfida e non come una minaccia;
vivono in un clima di sicurezza e fiducia, in cui le relazioni sono positive.
Secondo Werner e Smith (1982) i fattori che possono intaccare la resilienza sono fattori emozionali (abusi, bassa autostima), interpersonali (isolamento), famigliari (bassa classe sociale, conflitti) e fattori di sviluppo (ritardo mentale).
Sappiamo che la resilienza è una capacità intrinseca a tutti gli esseri umani e che si può allenare e rafforzare. Imparare ad essere più resiliente può migliorare di molto la qualità della vita.
Ecco alcuni modi per poterla rafforzare:
impara dai tuoi errori: ti consiglio di leggere QUESTO ARTICOLO , ti sarà utile!
costruisci una solida rete di supporto: avere una rete sociale che tu supporta e con la quale condividere le difficoltà è molto utile per viverle meglio;
cerca di avere un buon work-life balance: avere equilibrio negli aspetti della tua vita aiuta a mitigare le preoccupazioni;
prenditi cura della tua salute: mens sana in corpore sano («mente sana in corpo sano»). Questo aspetto è fondamentale: é difficile allenare la resilienza e la propria “resistenza mentale” se ti senti sempre stanco e affaticato. Prenditi il tempo di fare esercizio fisico o almeno fare delle passeggiate tutti i giorni;
non essere troppo severo con te stesso
prendi consapevolezza dei tuoi limiti e dei tuoi punti di forza: ti rimando a questi due articoli per approfondire il tema della consapevolezza ( cos'è la consapevolezza, sviluppare l'autoconsapevolezza)
E' importante ricordare che sviluppare resilienza non significa ignorare le emozioni o evitare la sofferenza. Al contrario significa accogliere gli eventi negativi per quello che sono e fare tesoro degli insegnamenti che ne derivano per elaborare nuove strategie per il futuro.
ti consiglio come sempre un corso on line che può esserti utile a migliorare questa competenza:
Fammi sapere cosa ne pensi e raccontami le tue esperienze di sviluppo di questa soft skill!
A presto!
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